Il traffico stradale tra Milano e le montagne


Chi si è trovato in coda con dei bambini almeno una volta sa di cosa stiamo parlando. Un ingorgo stradale, una coda, una serie di semafori (la Valassina monzese!!!) che producono uno scorrimento a singhiozzo sono l’incubo per chi trasporta bambini molto piccoli (e magari con carattere impaziente, o bisognosi di frequenti poppate).
Doveroso quindi una raccolta delle nostre impressioni e consigli per chi dovesse scegliere un itinerario da Milano ai monti.
Per quanto ci riguarda, anche se prima di avere figli un tale canone per la scelta delle gite ci sarebbe sembrato folle, nelle gite familiari la scorrevolezza della strada è un fattore importante, a volte determinante, nella scelta della destinazione.
Se si vuole godere di una giornata serena, positiva e che avvicini i figli alla natura e alla montagna non si può chiedere loro di trascorrere anche un’intero pomeriggio o serata a passo d’uomo in coda con l’orda turistica.
Nell’elenco che segue, dove parliamo di ingorghi se non altrimenti specificato parliamo sempre di traffico da rientro (il peggiore)

La strada che da Milano porta in Val Seriana, in provincia di Bergamo (da dove partono per citarne alcune le escursioni per la Presolana, il rifugio Curò, il rifugio Coca, il rifugio Barbellino, l’alpe Corte al pizzo Arera), da quando è stata ultimata la nuova strada a scorrimento veloce che dall’uscita dell’A4 di Seriate porta a Gazzaniga il traffico è divenuto scorrevole.

Al contrario la provinciale 470 che percorre la Val Brembana (uscendo dalla A4, sconsigliamo di prenderla da Dalmine, meglio uscire a Bergamo e passare per la circonvallazione Est, Petosino, Villa D’Almè da dove ci si inoltra in Val Brembana) versa in uno stato disastroso dal punto di vista degli ingorghi. Sia in prossimità della A4, sia nel tratto Zogno-San Pellegrino, ma, spesso, le code si ripercuotono nell’ora dei rientri lungo tutto il tratto.

La Valassina, che si percorre per le escursioni nel lecchese e in Valtellina, al rientro presenta ingorghi a Tirano e Morbegno. La superstrada che costeggia il lago generalmente invece è scorrevole. Sono presenti rallentamenti durante l’attraversamento di Lecco. Da Lecco a Milano il traffico infine è lento ma scorrevole. Il periodo peggiore per percorrere l’ultimo tratto da Lecco è quello autunnale.

Se continuiamo a spostare il nostro sguardo verso l’Ovest la situazione migliora ancora.
La Val Grande, la Val d’Ossola, la Val Formazza, la Val Vigezzo, le zone del Sempione, la Valle Antrona, la Valle Anzasca, sono comodamente raggiungibili in autostrada (A9), ci sono solo sporadici ingorghi all’altezza di Castelletto Ticino e Gallarate. Nella fase di rientro all’altezzad i Arona si può deviare prendendo l’autostrada per Genova rientrando nell’A4 verso Milano a Biandrate. Volendo invece proseguire per Milano restando in A9, si possono evitare le code a Gallarate uscendo a Vergiate e attraversato Somma Lombardo prendere la superstrada per la Malpensa in direzione Magenta.

La statale 299 della Valsesia non ci ha mai (finora) deluso, presenta qualche sporadico rallentamento tra Varallo e Romagnano, ma non è mai stata problematica.

La provinciale 142 biellese (SP 142) che permette di raggiungere la Valle del Cervo, Oropa e tutta la zona del Biellese, è sempre scorrevole. Consigliamo l’uscita di Balocco, proseguendo per Buronzo, Castelletto Cervo e il passante Biellese.

l’A5 per la Valle d’Aosta è anch’essa sempre scorrevole, rari sono i rallentamenti tra Quincinetto e Ivrea nelle domeniche estive più soggette all’orda turistica.

Una risposta a “Il traffico stradale tra Milano e le montagne

  1. qualche dritta per Roma?
    Bella idea lav, utile per chi è della zona

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